Carloforte: la Madonna dello Schiavo

Situata sulla costa orientale dell’Isola di San Pietro, proprio come Sant’Antioco nell’altra isola dell’Arcipelago Sulcitano, Carloforte presenta caratteristiche assolutamente peculiari rispetto a tutti gli altri centri della Sardegna, sia per la collocazione paesistica, sia per le particolari origini storiche che si rivelano fin dal primo sbarco dai traghetti.


L’origine ligure, o meglio tabarchina, degli abitanti di Carloforte influenza il dialetto, i costumi, le occupazione, l’architettura e l’ubanistica stessa della cittadina. Carloforte, il 15 novembre di ogni anno, commemora il ritrovamento della Madonna dello Schiavo.

Carloforte: la Madonna dello Schiavo

LA LEGGENDA
Si narra che nel 1800 Nicola Moretto, carlofortino rapito e ridotto in schiavitù a Nabeul dai Tunisini, ritrovò la Madonnina lignea sulla spiaggia e la custodì gelosamente, considerandola un simbolo della speranza di libertà.
A distanza di 3 anni da questo eccezionale avvenimento, nel 1803, gli schiavi carlofortini ritrovarono la loro libertà, riconquistarono la loro amata città e portarono con sé quella Madonnina che li liberò dalla schiavitù e che chiamarono quindi “Madonna dello schiavo”.

La Madonna dello Schiavo viene condotta ogni anno in processione per le vie della città ed è un momento molto sentito dalla comunità carlofortina. Da qualche anno a questa parte l’evento si ripete anche a Pegli (Liguria).

Carloforte: alcune foto panormaiche

UN’ISOLA DA SCOPRIRE
Si può cogliere l’occasione per visitare senza fretta le bellezze dell’isola di San Pietro, partendo dal lungomare dei Battellieri che in serata diventa luogo di incontro e passeggiata si arriva al molo principale, dove attraccano i traghetti. Qui si apre la piazza Carlo Emanuele III, al cui centro si erge il monumento in onore al sovrano sabaudo dal quale la città prende il nome; non lontano si trova la chiesa di San Carlo. Percorrendo i caratteristici carruggi e dirigendosi verso il centro, si arriva al quartiere Castello, dove si trovano le antiche mura di cinta, il forte e la porta del Leone.
Da visitare è anche il museo civico Casa del Duca, dove sono ricostruite le attività delle tonnare. Appena fuori all’abitato sono collocati l’osservatorio astronomico e la stazione meteorologica, mentre dall’altra parte dell’isola a Capo Sandalo, si trova il faro.
Da questo luogo, famoso per la sua bellezza, si gode di un indimenticabile panorama della costa, quasi tutta inaccessibile se non con la barca. La strada che da Carloforte va verso sud si attorciglia fino a raggiungere sull’altra costa la rinomata spiaggia di La Caletta. Altri aspri tratti  di spiaggia si stendono protetti da una serie di insenature sulla punta sud-est dell’isola, tra cui la spiaggia Bobba, di fronte alla quale spuntano dal mare due formazioni rocciose gemelle note come le Colonne.
Sull’estremità settentrionale dell’isola di San Pietro, che guarda sull’isola Piana al largo, si svolge ogni anno la mattanza tra maggio e giugno e si possono visitare le antiche tonnare.
Non tutti sanno che sull’isola di San Pietro è presente l’oasi LIPU nella zona denominata Guardia dei Mori, dove è possibile osservare se si è fortunati il Falco della regina (Falco eleoronae).

Come arrivare: per raggiungere Carloforte dalla terraferma bisogna prendere il traghetto da Portovesme, il porto vicino alla zona industriale di Portoscuso. Portoscuso è raggiungibile da Cagliari in auto percorrendo la S.S 130 fino ad Iglesias. Si prosegue poi sempre dritti, lungo la S.S. 126 fino al bivio per Portoscuso, qualche chilometro dopo il bivio di Gonnesa.

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