L’arte della ceramica in Sardegna

In Sardegna la tradizione della ceramica ha origini remote, i più importanti musei archeologici dell’Isola conservano reperti risalenti a cinquemila anni fa. La produzione di oggetti d’uso quotidiano è passata nelle mani esperte degli artigiani prima nuragici, poi punici, romani, medievali, ma si è affermata a livello nazionale solamente nel Novecento.


Ancora oggi questa antica arte costituisce un elemento fondante della tradizione artistica sarda, grazie alle botteghe di artigiani locali, che con passione e dedizione continuano a farla vivere.
Di particolare pregio i piatti, di varie dimensioni e forme,  con decorazioni che prendono spunto dalla fauna locale, dal mondo rurale, dai pani tradizionali. E poi le brocche per l’acqua, le conche usate per gli impasti, i vasi per la conservazione degli alimenti,  le lampade e altri complementi d’arredo.

Piatto in Ceramica tipico Sardo

Tra le città e i paesi che vantano una lunga tradizione nel mondo della ceramica in Sardegna possono essere citate Oristano, Pabillonis, Dorgali, Sassari e Siniscola, anche se i centri di maggiore produzione si concentrano zona di Cagliari, e in particolare ad Assemini, dove i maestri ceramisti,
pluripremiati nei concorsi nazionali e internazionali, mostrano ancora la loro abilità con il tornio.
A seconda delle zone troviamo verniciature e colorazioni differenti. Le ceramiche prodotte nei centri di Assemini, Oristano, Siniscola e Dorgali, si distinguono per la coloratura in verde o giallo. Caratteristiche di Cagliari, Cabras e Sassari sono invece le maioliche bianche, oggetti dal fascino antico e irresistibile.
Momento particolarmente suggestivo è quello legato alla lavorazione che permette di creare pezzi unici e dalle forme eccezionali. Le tecniche di lavorazione della ceramica riprendono modelli e forme legati a quelli seicenteschi, diffusi un po’ in tutta la Sardegna durante la dominazione spagnola.

Esempio di lavorazione argilla sul tornio

Il materiale utilizzato è essenzialmente terracotta, per via della grande presenza di argille nell’isola. La scelta dell’argilla è una fase fondamentale in quanto determina le caratteristiche e la qualità dei manufatti realizzati. Le tecniche di produzione, simili in tutte le aree dell’isola, variano in base al tipo di oggetto creato, è possibile distinguere tra una modellazione al tornio e una modellazione a stampo. Anche le tecniche di costruzione del forno di cottura, la smaltatura e gli strumenti che consentono di plasmare l’argilla restano pressoché invariati in tutta l’Isola.
Le ceramiche vengono decorate a rilievo se serve e messe ad essiccare in un luogo riparato, per poi essere verniciate rapidamente: sono così pronte per la fase successiva, quella molto delicata della cottura. Un tempo questa operazione veniva eseguita all’interno dei forni a legna, oggi praticamente scomparsi perché troppo rischiosi e lenti. Attualmente buona parte degli artigiani preferisce utilizzare forni elettrici o a gas. Una volta ottenuta la terracotta si può procedere alla sua decorazione con materiali coloranti e al rivestimento con cristalli polverizzati per ottenere lo smalto. Segue quindi la seconda cottura, più delicata rispetto alla prima, perché il manufatto non deve entrare a contatto col fuoco.

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