Olbia e dintorni: 5 mete poco note da non perdere
Quando si sbarca dall’aereo o dalla nave a Olbia non si può non rimanere rapiti dal tipico profumo di mirto, dai colori accesi e vividi della Sardegna e in generale dal clima di vacanza e relax che questa terra trasmette a un semplice sguardo. Zona nota per la sua natura spettacolare, con baie e calette mozzafiato, spiagge bianche e candide e un mare dalle mille tonalità di azzurro acceso, Olbia però è anche molto di più. Basterà fare poca strada tra Olbia e dintorni per scoprire meraviglie nascoste e mete poco conosciute ma che non aspettano altro che mostrarsi in tutto il loro splendore ineguagliabile. Scopriamo insieme cosa vedere vicino Olbia.
5 imperdibili località vicino Olbia poco conosciute
Altare rupestre di Santo Stefano
Nell’entroterra tra Olbia e Sassari, immerso in un angolo di natura dall’atmosfera quasi magica, sorge una tavola di granito che prende il nome di “Altare Rupestre”. L’appellativo gli deriva dal fatto di trovarsi di fronte alla chiesa di Santo Stefano, nel territorio di Oschiri. Un luogo silenzioso, all’interno della macchia mediterranea, in cui ammirare il monumento, di circa 10 metri e, a poca distanza, le 8 “Domus de Janas” e delle nicchie di pietra. È splendido notare come la presenza umana si uniformi e si amalgami perfettamente con la bellezza naturale, quasi confondendosi con essa. Visitando questo luogo ricco di storia si rimarrà affascinati dalle incisioni sulle pietre della necropoli e dell’altare, tra le quali si notano forme e raffigurazioni di provenienza preistorica e bizantina, su cui in seguito l’uomo è intervenuto aggiungendo croci e simboli che “cristianizzassero” il luogo.
Tomba dei giganti di Lu Coddu Vecchiu
Addentriamoci ora nel cuore della regione della Gallura, a poca distanza dal noto golfo di Arzachena. Si trova qui un reperto suggestivo, memoria della civiltà nuragica. Parliamo della “Tomba dei Giganti di Lu Coddu Vecchiu”, conosciuta anche come Capichera. Il monumento è ciò che resta di un’antica sepoltura a galleria in granito dopo che questa subì una ristrutturazione. Al suo interno sono stati rinvenuti i resti di ciò che veniva sepolto insieme alla salma: vasi, ciotole e tegami. Tutto ciò che negli anni è stato rinvenuto di questo luogo storico è databile attorno all’età del Bronzo antico, tra il 1800 e il 1600 a.C., mentre gli studi legati alla ristrutturazione hanno fatto risalire quest’ultima all’età del Bronzo medio (1600-1300 a.C. circa). E le meraviglie da scoprire non finiscono qui: nei pressi della tomba si possono ammirare i resti di due nuraghi, imperdibili per chiunque visiti le bellezze della zona.
Pozzo nuragico Sa Testa
Immediatamente fuori dal centro abitato di Olbia, immerso nella natura della regione di Gallura e a brevissima distanza dal mare, sorge poi un tempio che gli studiosi fanno risalire al periodo compreso tra l’Età del Bronzo e l’inizio di quella del Ferro. Memoria ben conservata dell’epoca nuragica in Sardegna, il pozzo sacro Sa Testa, con i suoi diciotto metri di profondità, fu luogo di rituali legati al culto dell’acqua. Nel corso di una visita a questo luogo incredibile si potranno ammirare anche le bellezze del giardino all’interno del quale il monumento sorge, circondato da un cortile dalla pianta circolare e da un vestibolo. Ciò che affascina è anche la costante presenza di un flusso d’acqua, proveniente dalla fonte perenne da cui il pozzo attinge e da qui visibile. Infine, non potrà mancare una visita alla parte sotterranea del santuario presso cui si trova il pozzo Sa Testa e nella quale furono rinvenuti resti come monili, una statuetta e un piccolo pugnale.
Pozzo sacro di Milis
Spostandosi nella zona di Golfo Aranci, ecco che ci si addentra in un paesaggio straordinario, con acque smeraldine che lambiscono splendide rocce di formazione calcarea, tra le quali vive un gran numero di quei granchi che alla località danno il nome. Ma questo territorio è anche storia, perché addentrandosi appena nell’entroterra, ecco che si viene a contatto con resti e reperti che raccontano gli anni di splendore della civiltà nuragica nel nord della Sardegna. Si parla ora del Pozzo Sacro di Milis, visitabile solo con uno specifico permesso. Ad esso si accede tramite una scalinata, dalla quale si arriva in un interno con base circolare e un tholos a coprirlo. Sarà affascinante scoprire questo monumento, in parte demolito, databile intorno all’Età del Bronzo Medio.
Nuraghe Albucciu
Arriviamo infine nel territorio di Arzachena, nei pressi della nota Costa Smeralda, famosa per le sue ineguagliabili mete marittime, ma imperdibile anche per le sue testimonianze preistoriche. Ecco un ultimo esempio di questi resti: il nuraghe Albucciu sorge pochi chilometri fuori dal centro di Arzachena, nell’entroterra del nord ovest sardo. Immerso in un bosco splendido di macchia mediterranea, questo nuraghe rimanda ad un periodo addirittura pre-nuragico, a causa della sua struttura “a corridoio” tipica di quell’epoca. Durante la visita a questo luogo sarà possibile ammirare gli interni e l’originaria struttura della costruzione, mentre a breve distanza si potrà girare anche tra i resti dell’antico villaggio nuragico, del quale rimangono però solo vecchi ruderi di capanne e tombe.
Insomma, se non sai cosa visitare vicino Olbia, non ti preoccupare, avrai solo l’imbarazzo della scelta. Prenota subito una vacanza nel nord della Sardegna e non lasciarti sfuggire l’opportunità di conoscere la storia sarda grazie a tutte queste mete meno note ma di una bellezza senza tempo.
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