L’Asinara si estende su una superficie di soli 51 km², eppure le esperienze che si possono fare sono innumerevoli, sia via terra che via mare.
La stagioni ideali per le escursioni sono la primavera e l’autunno, mentre d’estate, per via del caldo, si consigliano esperienze che abbraccino il mare.
Nei mesi più freddi l’Asinara regala territori incontaminati, panorami unici e selvaggi che vi permetteranno di scoprire un’isola ai confini della realtà.
Scoprire l’Asinara via terra
All’Asinara è possibile organizzare passeggiate, trekking, escursioni a cavallo, con la propria bici (l’unico mezzo che potrete portare sull’Isola) o usufruire del servizio di noleggio presente al molo di Fornelli.
Ogni tipologia di visita può essere guidata o libera attraverso i sentieri tracciati del Parco che variano per difficoltà, fruibilità stagionale o interessi.
Sono inoltre possibili escursioni a cavallo tramite il Centro Ippico di Campo Perdu, contattando l'Associazione ASSIAL Cavalcando l'Asinara ( 349 2388352 - 349 5715639 - 331 7603054 assialcavalcandolasinara@gmail.com).
Sui sentieri del Parco
Muniti di apposite mappe stampate dal sito parcoasinara.org o richieste presso i Centri Visita del Parco, partendo dal Molo di Fornelli potrete seguire i semplici sentieri del Granito, dell'Acqua o salire sulla vetta del Castellaccio.
Potrete ripercorrere da Cala Reale il sentiero della Memoria o incontrare sul sentiero dell'Asino Bianco questi simpatici e mansueti animali, autoctoni dell’Asinara e caratterizzati dall'albinismo che ha reso candido il colore del loro mantello.
Info e prenotazioni: Veronica Pisu mobile: +39 347 2151286 (Prenotazioni) - tel./fax: +39 079 502177 (Informazioni) - email: info@asinara4×4.com - Via Monti 19, 07046 Porto Torres (SS).
www.asinara4x4.com
Da Cala d'Oliva è possibile raggiungere i paradisi di Cala dei Ponzesi, Cala Giordano o l’azzurro accecante di Cala dei Detenuti con alle spalle i suoi pioppi ristoratori.
Da qui partono anche i sentieri più impegnativi ma mozzafiato del Leccio, che porta all’alta zona montuosa di Punta Scomunica e quello del Faro, lungo ma facile, che conduce in uno dei luoghi più selvaggi e isolati del Parco dell’Asinara: Punta dello Scorno.
In simbiosi con la natura vedrete le straordinarie falesie sul mare, l’inaccessibile Cala d’Arena con la sua torre, per arrivare all’austero, solitario e affascinante faro.
La strada principale di 25 km è percorribile anche tramite bus, trenino gommato, macchinine elettriche e fuoristrada che su richiesta non mancheranno nel realizzare adrenaliniche deviazioni sugli sterrati dell’Isola.
Scoprire l’Asinara via mare
Altro sistema per visitare l’Asinara è via mare: gli operatori autorizzati organizzano battute di pescaturismo, escursioni con charter a vela, catamarani, vele latine o barche a motore che prevedono pranzi a bordo, sbarchi sull’isola e danno la possibilità di raggiungere le calette a nuoto per fare snorkeling.
È possibile arrivare all’Asinara anche con barche a vela e a motore private, previa prenotazione e comunicazione all’operatore Cormorano Marina (anche VHF), utilizzando i campi boe predisposti e sbarcando con l’uso di piccoli tender.
Sono consigliate le immersioni con i tanti diving autorizzati, anche da Stintino o Castelsardo.
È possibile inoltre raggiungere il canale di Fornelli in canoa dalla vicina spiaggia de La Pelosa a Stintino.
Visita al Supercarcere di Fornelli
Situato nella parte sud dell’Asinara, in prossimità dell’omonimo molo che permette lo sbarco a chi sceglie di arrivare dal Porto di Stintino, è sicuramente il più grande e conosciuto tra le 11 diramazioni carcerarie presenti.
La costruzione bianca e austera, risalente alla fine dell’‘800, subì diversi rimaneggiamenti fino a dotarsi di impianti di videosorveglianza, reti d’acciaio, porte blindate, ecc.
Nell'attraversare i suoi cancelli si entra in un mondo rigoroso e solenne che porta il turista a fare una visita introspettiva e rispettosa.
Visita a Cala Reale
L’area di Cala Reale, che si trova a metà dell’Asinara ed è attraversata dall’unica strada cementata presente, permette l’approdo a chi arriva con il traghetto da Porto Torres.
La zona nasce come stazione di quarantena e prende il nome dall’ottocentesco Palazzo Reale, oggi sede dell’Ente Parco.
Da vedere sono la piccola cappella Austro-Ungarica e la “Casa del Parco” che ospita la bella mostra permanente “Storie d'Asinara”, una raccolta di foto in bianco e nero dei primi del ‘900 della famiglia Massidda, che visse per anni nel Faro di Punta Scorno.
La mostra è visitabile rivolgendosi al Centro Visite di Cala Reale, qui sono presenti anche un bar, un ristorante e i servizi igienici.
Passeggiata nel Borgo di Cala d’Oliva
Il borgo di Cala d’Oliva era il principale villaggio dell’Asinara in cui risiedevano il direttore del carcere, tutto il personale e le rispettive famiglie.
Visitando il borgo a picco sul mare azzurro, colpiscono le sue casette bianche, mentre nella parte più alta troviamo le strutture carcerarie: la direzione centrale, oggi Centro di Educazione Ambientale, la foresteria, famosa per aver ospitato Falcone e Borsellino e il celebre bunker, un pugno di metri quadri soprannominato “la discoteca” per via delle luci sempre accese, di giorno e di notte.
Visita alle altre strutture carcerarie
Sparsi sull’Asinara sono presenti i resti di altre strutture detentive che ricordano delle fattorie in quanto munite di stalle, attrezzature agricole e silos.
I carcerati infatti erano sottoposti a un regime di colonia penale agricola nelle ex diramazioni di “Santa Maria”, “Campu Perdu”, “Trabuccato” e “Tumbarino”.
Le Domus de Janas a Campo Perdu
Scavate nell’unico banco di calcare morbido dell’Asinara, queste Domus de Janas o case delle fate sono la più antica testimonianza della presenza umana all’Asinara.
Il piccolo ipogeo, risalente al Neolitico, è formato da un vano centrale sul quale si aprono cinque ambienti secondari, destinati alla sepoltura dei defunti.
Il relitto di Cala Reale
Visibile a soli 7 metri di profondità di fronte al molo di Cala Reale, il relitto risale all’epoca romana ed è un unicum in tutto il Mediterraneo: sul fondale sabbioso sono adagiati circa 39 mila reperti tra anfore e cocci risalenti alla fine del IV sec. d.C.
Il relitto testimonia l’importanza dell’Asinara e della vicina colonia iulia Turris Libissonis, l’odierna Porto Torres.
Ammirare i panorami dalle Torri
Sono tre le torri difensive e d’avvistamento che dal 1600 gli aragonesi costruirono all’Asinara: Cala d’Arena, Cala d’Oliva e Trabuccato.
I loro profili svettano sulle omonime baie e dipingono dei veri e propri paesaggi da cartolina.
Visita al Castellaccio
Il Castello dell’Asinara domina il massiccio granitico che sovrasta il carcere di Fornelli.
Ignota è l’edificazione, ma la leggenda narra che fu la dimora del pirata Barbarossa che fece dell’Asinara la sua base strategica per le scorrerie nel Mediterraneo.