Porto Torres è una cittadina viva e attiva, nelle vie dello shopping come Corso Vittorio Emanuele, Via Balai, Viale Delle Vigne sono presenti negozi di abbigliamento, artigianato, oggettistica, locali vari e gelaterie.
Nelle serate estive il centro viene chiuso al traffico per l’allestimento di bancarelle e spettacoli.
Il giovedì mattina da Viale delle Vigne a Viale della Libertà, si svolge il mercato cittadino, affettuosamente chiamato dai cittadini “la piazzetta”, mentre il martedì mattina, in Largo Sabelli, è allestito l’Orto di Gavino, la rivendita dei coltivatori diretti.
Ogni seconda domenica del mese e, da giugno a settembre anche durante la terza domenica del mese, lungo i portici di via Mare si tiene il mercatino dell’antiquariato.
Inoltre gli appassionati di archeologia troveranno in città e nei dintorni alcuni siti di incredibile fascino e di grande importanza.
In vacanza a Porto Torres vi consigliamo una visita a Sassari che dista una manciata di chilometri e agli splendidi borghi di Stintino, Castelsardo e Alghero.
Porto Torres comprende nel suo territorio anche la selvaggia Isola Piana, di proprietà della famiglia Berlinguer, situata di fronte alla paradisiaca spiaggia “La Pelosa” di Stintino.
Da fare assolutamente l’escursione al Parco dell’Asinara: da Porto Torres si parte dalla banchina ex Teleferica, con il traghetto Sara D della Compagnia Delcomar, il biglietto si fa a bordo e costa € 15 a/r, e in circa 1 ora e 15 minuti, vi catapulta in un paradiso incontaminato, raggiungibile anche tramite barche private a vela e motore, previa prenotazione e comunicazione.
Tra le rovine di Turris Libisonis
Chissà se Orfeo, ricordato per la tragica vicenda d’amore che lo vide scendere negli inferi per riportare in vita la sua sposa Euridice, non si rifugiasse proprio qui per piangere il suo dolore.
Di sicuro il grande mosaico che lo ritrae su una roccia, mentre suona la sua lira circondato da nove animali, fa della sfarzosa “Domus dei Mosaici” un luogo mitico, unico in tutta la Sardegna.
In fondo, tutta la Colonia Iulia Turris Libisonis di Porto Torres, fondata da Giulio Cesare Ottaviano nel 46 a. C., lo è!
Perdetevi dunque tra gli splendidi mosaici e le alte mura del “Palazzo di Re Barbaro”, imponente complesso termale, percorrete poi la strada lastricata abbellita da antiche colonne fino alle Terme Pallottino, che un tempo si affacciavano sul mare.
Più a sud le antiche Terme Maetzke e tutt’intorno, ipogei, acquedotti, strade e il ponte romano più grande della Sardegna con i suoi 135 metri di lunghezza e le sue monumentali sette arcate.
Visita alla Basilica di San Gavino
Dietro la storia della Basilica di San Gavino di Porto Torres si cela un’affascinante leggenda secondo la quale Re Barbaro chiese a Gavino, Proto e Gianuario di rinnegare la fede cristiana e al loro rifiuto li fece decapitare per poi gettarne i corpi in mare.
Nel 1080 d.C., con la Sardegna divisa in giudicati, a Gonnario Comita, signore di Torres e Arborea, appaiono in sogno i tre martiri e grazie a loro sconfigge la lebbra.
Per omaggiarli e dargli degna sepoltura fa erigere la più maestosa e antica basilica romanica della Sardegna: tre lunghe navate con due absidi affrontati, maestosi portali e alte colonne, ma delle reliquie si perde subito traccia. Solo nel 1614 vennero ritrovate dentro tre bellissimi sarcofagi romani custoditi nell’elegante cripta in stile classico.
Da vedere assolutamente!
Nella natura icontaminata del Parco Nazionale dell’Asinara
Profumo di cisto e ginepro accolgono chiunque sbarchi all’Asinara, l’isola più grande del Nord Sardegna, fino al 1997 inaccessibile carcere di massima sicurezza, oggi Parco incontaminato abitato dai rari asinelli bianchi e Area Marina Protetta.
L’Asinara è straordinaria, ti prende con la sua natura incontaminata, con le spiagge immacolate e le acque cristalline di paradisi terrestri come Cala dei Ponzesi, Cala Giordano, Cala dei Detenuti, solo per citarne alcune.
Nelle ex strutture carcerarie invece si entra in un mondo introspettivo e si viene rapiti dalla storia unica dell’Alcatraz italiana per eccellenza.
E poi gli affascinanti borghi di Cala d’Oliva e Cala Reale, le Torri Aragonesi , il grande Faro, il Castellaccio, fanno da sfondo alla miriade di esperienze che sull’isola si possono fare.
Le chiesette di Balai Vicino e Balai Lontano
Molto amate dagli abitanti di Porto Torres, le due chiesette di Balai Vicino o San Gavino a Mare e Balai Lontano o Santu Bainzu Ischabizzaddu (San Gavino decapitato), sorgono rispettivamente nei luoghi in cui secondo la leggenda furono ritrovate le reliquie e gettati a mare i tre martiri.
Sono da visitare per le loro strutture pulite ma estremamente scenografiche, si trovano infatti entrambe su costoni di roccia abbarbicati sul mare.
Visita alla Domus de Janas “Su Crucifissu Mannu”
Le Domus de Janas “Su Crucifissu Mannu” costituite da 20 domus pluricellulari si possono visitare a 5 km da Porto Torres, tra colonne, architravi, “protomi taurine” e le magiche “false porte”, i collegamenti verso la madre terra che tutto genera e tutto si riprende.
Secondo la leggenda le Janas sono le fate, minuscole creature vestite di pregiate stoffe e ornate da gioielli d’oro. Escono solo la notte e vanno a proteggere i bambini, mentre di giorno si nascondono nelle loro case di roccia.
Oggi sappiamo fossero ipogei neolitici, ecco perché qui dentro sono state ritrovate ceramiche, gioielli, idoletti della dea madre, attualmente custoditi al Museo Nazionale G. Sanna di Sassari.
Dove: al km 224 della SS 131 in direzione Porto Torres.
L'Altare di Monte d’Accoddi
Quasi di fronte alle Domus de Janas “Su Crucifissu Mannu”, sempre con accesso dalla SS 131 da Porto Torres in direzione Sassari, si trova uno dei complessi prenuragici più misteriosi della Sardegna.
Monte d’Accoddi è una scala verso l’immortalità, punto d’incontro tra cielo e terra, che non ha riscontri in nessun’altra parte d’Europa, ricorda infatti una ziggurat a gradoni mesopotamica.
Per millenni venne utilizzata come altare rituale, tanto che sotto quei 10 metri di pietra si nasconde un altro altare più antico, tutto dipinto d’ocra, chiamato il “Tempio Rosso”.
Per raggiungere la vetta dell’imponente monumento, largo 36 x 29 metri, oggi come 4000 anni fa, percorrerete una rampa lunga oltre 40 metri che vi catapulterà in un magico viaggio indietro nel tempo.